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La mia solitudine

E vo solingo per mari e monti
niun mi segue se non la mia ombra,
sbirciando di tanto in tanto i ponti,
se su 'n d'esso na silhouette s'adombra.
Quando l'è, me lassa e me manda i conti,
e i pago anco la perfida ombra,
che m'ha fregato anco su li ponti,
'briaconi entrambi, ora se sente sobra.
Ed i stecchino senz'ombra vo n'anzi,
ma nun ve' neanco l'alma mea cara,
me sento 'lor morir ne li danzi.
'torno girano e girano e s'ape 'mara,
no foco vedendo scoppietar d'anzi,
febbricitante anco lo cor tutto para.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • roberto caterina il 26/11/2014 05:45
    E la solitudine, sì, è il problema, la nostra perfida ombra...
  • Rocco Michele LETTINI il 25/11/2014 15:59
    La solitudine decantata... con la maestria di un vate... Eccelso come sempre Don...

1 commenti:

  • Ellebi il 26/11/2014 00:11
    I temi della tua poesia sembrano rincorrersi continuamente, anche in modo estenuante, in un circolo senza tregua, e la tua produzione poetica è, possiamo dire, cospiqua, e tuttavia si può osservare non essere ripetitiva. Questa tua ultima sulla solitudine ricalca un tema tante volte trattato, ma questa mi pare più approfondita, più ironica, oltrechè anche più lunga delle tue in genere. Un saluto

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