Devastante il primo gelo
a disseccare le ultime foglie
degli alberi
che resi spogli
par accarezzino
con scarne dita
il plumbeo cielo.
Ma dal giardino
un aroma acuto si diffonde,
un profumo che inebria
pur sapendo di neve e d'aria
pura
e speranza effonde
al cuore come in primavera.
È il calicanto
che osando sfidare
le regole del gioco
le corolle ceree ha già dischiuso
effondendo soave olezzo.
Oh dolce calicanto!
Tu non sbocci
alla lusinga del dio sole
ma vuole il tuo ribelle cuore
nell'ombra della notte, fedele amica
soltanto il freddo raggio
della luna!