Ciao, musica,
estasi di melodie sinuose,
arabica amoreggiante,
di celesti e complici spazi,
che intonsi s'offrono a voci,
che la natura addestrò
a inventarsi sorrisi.
Scorrono ondeggi di note inesplorate,
su questa salsedine di "Mediterraneo",
sì, la melodia, lo so,
"Lei verrà"
mai mi ha tradito nè mi tradirà,
ancestrale "Rondine"
per cui il cuore a incomprimibile volo
ebbe a scoprirsi e bearsi.
Soave è questo sole che troneggia
sulle note che sempre
d'emozioni intangibili fuor avide,
catturate al dolcissimo carcere
del mio pianoforte.
Suono hai di "Bella d'estate"
pronta a flettersi e baciare,
"La rosa dell'inverno".
No, Filippo, non gemere
tuo padre è ora pelle lunare
di angelo che suona,
tra concerti di angeli che ti proteggeranno,
morte,
traditrice e incalcolata sei,
matrona che pugnala il futuro,
ma ogni disco andrà al mondo urlando,
che sempre esisterà,
l'impronta d'"Oro" di Mango.