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L'ultimo sole di Vercingetorige
Per le
polverose
strade della
Città sua
eterna nemica
tra ali
di folla
ubriache
in un osceno
delirio
urlanti
di odio
trascina
Il suo
corpo
di ceppi
prigioniero
alza gli
occhi, per
un attimo,
al cielo
e poi
incrocia,
lui sconfitto
ma mai vinto,
lo sguardo
di Cesare
in trionfo
e gli sembra
di vedere
delle nere
dietro
il trionfatore,
proprio
mentre
quell'assurdo
sole giustiziere
lo acceca
con i
suoi bagliori
Di morte
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2 recensioni:
- Apprezzata questa poesia. Descrive il "barbaro" sconfitto mentre assiste in ceppi al trionfo di Cesare e nello stesso tempo intravede la sua vendetta. Pietà e rivincita, complimenti e saluti.

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