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Il destino dell'aragosta

Andare a ritroso non potrà guarirci.
Ferire non ha senso chi ci tocca
con le chele sterili e spuntate.
I frutti del mare e della terra
sono di tutti quando non ci sono.
Del monte plumbeo,
inoperoso e scarso
della pianura brulla
che odora di Chanel e indossa messi,
pettinata da un ingenuo vento
cieco, per volontà, dell’illusione.
Nella povertà della pochezza,
ci tuffiamo nella pentola bollente
per soddisfare infiniti commensali,
che esigono, altresì, un bell’aspetto
e, in ogni piatto, rigagnoli di sangue.

 

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3 commenti:

  • Marco Vincenti il 22/10/2007 19:14
    Bella piena di significato e lascia libera interpretazione alle emozioni di chi la legge. Bravo
  • celeste il 29/09/2007 20:14
    Superbo componimento.
    Ma di Chanel nella pianura brulla non c'è traccia
  • laura cuppone il 29/09/2007 17:43
    porcamiseria!! Luca questa è proprio bellissima...
    brutta fine quella dell'aragosta... indubbiamente!!
    ciao L

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