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Depressione

Qual multiforme umiliazione,
ermeneutica sfuggente,
d'una lacerazione conclamata,
è quel sentirsi decomporre l'anima,
sopravvivere ch'umilia il vivere,
sasso che a bersagliare si balocca,
sussurri di cielo deforme,
per cogliere il volto di chi recise,
l'anelito primitivo alla felicità.
Quanto feroce risuona il destarsi,
dal letto sogghignante,
di mai sopiti disinganni,
gorgheggi d'abulia inestirpabile,
che supini s'adagiano
fetidi e ammorbanti
sulla roccia ormai arsa
di un'anima che non vomita
petali di incontaminata speme.
Sol resta la scia d'un'improbabile salita,
tra labbra di nebbia trincerata,
nuotano prostrati i respiri,
nello Stige delle disillusioni rilucenti,
e i fili spinati
d'un'onnipervasiva paura,
a ragnatela intrecciandosi vanno,
nella nuvola di giorni
intollerabilmente uguali,
su cui cullandosi va,
la seduzione effervescente,
dell'eterno regnare del sonno.

 

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Luca il 04/01/2015 09:30
    Una sofferenza eterna dell'anima, un voler volare via dalla situazione attuale. Bella poesia e verissimo il commento di Vincenzo Capitanucci.
  • Vincenzo Capitanucci il 04/01/2015 05:27
    giorni intollerabilmente uguali... annientano l'anima... sono il male esistenziale di questi tempi.. un incubo nel regno del sono..

3 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 07/01/2015 13:45
    Giorni sempre uguali, solita routine che condanna e deprime l'anima.
    Strabiliante verseggio come in ogni sua composizione.
    Un caro saluto e auguri per il nuovo Anno!
  • Chira il 03/01/2015 19:41
    Sa cosa significa solo chi l'ha provata, altri non possono capire.
    Chiara
  • cristiano comelli il 03/01/2015 18:57
    essendone periodicamente affetto, per me è venuto abbastanza naturale dedicare qualche parola al tema. È una mia seconda pelle, e non ne meno certo vanto. Cordialità.

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