Bugella germogliasti
dardo di dorate scaglie
ch'un cielo levigato di dolcezza
donò a strenna
perla di zucchero regni
nell'ostrica delle biellesi cime alpine,
mentre il medieval borgo di Piazzo,
ti addestra a ricamare
ancestrali seduzioni senza fine.
Troneggia il campanil di santo Stefano
con estasi inconfondibile
di rintocco regale,
sulle insegne e sugli araldi
del tuo palazzo comunale.
Di libertà fosti e sei
incomprimibile, basaltica essenza
eroica roccaforte della Resistenza,
e fuorvi anche periodi
alla parete della storia appesi,
in cui rischio corresti tremante,
di finire in mano dei Francesi,
quel tuo reagire nome ha d'un signore,
Pietro Micca,
che dal tuo grembo lievitò fiero,
e della tua indipendenza
fu il supremo e inscalfibil salvatore.
E qual poderoso, soffice sentiero,
disegnò sulla tua pelle,
il settore tessile e laniero,
chè orgogliosa luccica l'insegna,
di Ermenegildo Zegna.
Potessi come farfalla
custodir nella tua eburnea mano
la beltà della chiesa di san Sebastiano
questa sei tu Biella,
del Piemonte una regina
e non semplice ancella.