Scendevano dai monti che era sera
un padre, il figlio ed un vecchio asinello
era, ricordo, di tarda primavera
e il tempo mite veramente bello,
il padre alla capezza lo teneva
il figlio in groppa invece all'asinello,
la gente li guardava e poi diceva:
"non ha nessun rispetto certo quello,
lascia quel vecchio camminare a piedi
e lui li in groppa come fosse un re
al giorno d'oggi non c'è più niente, vedi
nessun rispetto, no, proprio non ce n'è"
al che il figliolo scendendo giù dal ciuco
gli disse: "sali adesso dai papà,
su dammi la capezza per un poco,
magari poi faremo un po' a metà",
salito il padre, pochi metri appena
senti una donna quasi in un bisbiglio:
"non c'è più mondo, no, non gli fa pena
lasciare a piedi quel povero figlio",
decise il padre allora che era meglio
dal ciuco pure lui scendesse giù
e camminasse a piedi insieme al figlio
cosi che per un po' non si parlasse più,
ma appena dopo, fatti quattro passi,
a bassa voce era quel parlare:
"guarda quei due quanto sono fessi
a piedi vanno e hanno il ciuco da tirare",
"va bene, ho capito" disse il padre al figlio
"saliamo tutti e due che non è male"
ma fatto poco più di mezzo miglio
schiattò per terra morto l'animale.