Atavico disegno,
dal grembo di fiera
laboriosa matita orobica,
erompi
Bergamo diario
che di cento vite brulica.
Culla ti fuoro,
gli ancestrali fasti gallici
cesellati da Cenomani e Senoni
scintilla la tua forza nel basalto,
del monte di canto Alto,
estasi idriche scintillanti
di freschi, generosi misteri,
sono Brembo e Serio
che ogni giorno ti ricamano carezze.
Alta t'ergi a compiuta beltà,
gravida di medievali seduzioni,
Conca Fiorita, Redona, Monterosso,
le note color purezza di Donizetti,
e la statua ruggente del Colleoni.
Invito agli sguardi d'ogni generazione,
è lo splendore di fontana Contarini,
e di palazzo della Ragione,
fascino che sbriciola ogni confine,
troneggia nella tua Rocca,
e nelle tue Muraine.
Bassa offri altro soave scorcio,
della tua scalpitante identità,
chiesa di Santo Stefano e Bartolomeo,
e come la più amorevole onda,
il torrente Morla ti circonda.
Bergamo
fiore di primavera
da profumo incontaminato e innato,
che prender sai anche
chi ti ama e ammira per il palato,
tra i tuoi piatti succulenti scorrono
fantasie di casonsei,
e di polenta e osei.
Bergamo meravigliosa e sbarazzina,
vestita della casacca atalantina,
bacio eterno ti posa sulla fronte,
papa Roncalli,
che brilla a Sotto il Monte.