Vorrei, vorrei, ciò che vorrei, nessuno può avere nemmeno io,
che sono l'ultima fra voi, non ho sapienza, ne conosco appropriate espressioni,
per dire al mondo intero ciò che mente pensa e prova il cuore.
Dolore, indignazione, per come noi trattiamo il Redentore;
Lui per noi lasciò il Suo cielo, umiliandosi, mescolandosi a noi.
Forse un errore, un grande errore? Ma per Lui non fu errore ma amore.
Con questo grande amore Egli si è prefisso di liberarci dallo stato primordiale,
elevandoci da bestie ad esseri umani.
Riscattandoci dal peccato, insegnandoci modo e maniera,
di come compiacere il Padre Creatore, conquistando il Suo amore.
A figli ci ha adottati, ci ha fatti poco meno degli Angeli,
di gloria e onore incoronati.
Ci ha dato potere su tutta la terra, l'ha rifornita di tutto in abbondanza,
tutto a posto ai nostri piedi.
L'uomo giusto, sconcertato e basito, pieno di riconoscenza per il Signore,
di tanta generosità e tanto amore, per quanto misero, vorrebbe contraccambiare;
ma cosa può mai lui che non possiede niente, non ha che un piccolo freddo cuore,
che glielo dona con tanto amore.
C'è colui arrogante e insolente, come se tutto gli fosse dovuto,
prende tutto e non rispetta niente, si crede Dio e il suo posto prende.
Osserviamo colà il suo operato, tutto ha infangato, tutto ha devastato;
immondizia obbrobrio; tutto è tornato al primordiale stato.