Sbava la notte
spargendosi d'intorno
e picchia l'aria
di questo freddo inverno
il vento sferza
urlandomi sul volto
tiro su il bavero
cammino un po' più svelto
ad una ad una
si spengono le insegne
mentre la luna
di fioca luce piagne
soldati in riga
gelida d'emozioni
come una spiga
par l'ombra dei lampioni
c'è uno straccione
tra l'ulular del vento
stretto a un cartone
sulla panca di cemento
si stringe addosso
tra stracci e qualche brivido
sembra sia scosso
dal forte vento gelido
gli passo accanto
mi fa un cenno di mano
io mi avvicino
al suo sorriso spento
con un sussurro amico ascolta dice
mentre mi guarda dalla tristezza affranto
sai questo gelo fa male e non uccide
come fa invece il ghiaccio che c'ho dentro.