Non sono sicuro di cogliere il giusto, Vincenzo, ma questa poesia si riferisce alla Shoah? Luce e calore sono due entità ambivalenti; una evoca il dramma dei forni crematori che tutti auspichiamo alle spalle ma al contempo vivo nei nostri ricordi perchè la follia umana s'astenga accuratamente dal mandarlo in replica a ogni latitudine, l'altra evoca invece il bagliore e il calore di una ritrovata concordia umana. Ecco, quella luce di morte deve lasciare spazio per sempre alla luce della vita. Credo dipenda da ognuno di noi, nessuno se ne chiami fuori, anche se è poco quel che possa fare. Cordialità.