Toscana-Umbria da un abbraccio congiunte, terra fascinosa e bella,
prodiga nel suo fluire nel prosperare di artisti e Santi,
ivi vi nacque Francesco che della chiesa sarà il più bel fiore,
mai nessuno fu tanto come lui simile al Signore.
Francesco fiero cavaliere bruscamente viene disarcionato,
umiliato, mortificato profondamente vuol riprendere il cammino
credendolo il suo destino ma una forza sovrumana lo respinge indietro,
confuso, stranito non ha capito che l'amore è sceso nel suo cuore.
Un boato c'è stato, l'amore è sceso ed è entrato in questo cuore,
da lui vuol tutto lo spazio, vuol tutto l'amore,
sempre più lo infiamma di zelante e santo ardore,
lo vuol suo cavaliere araldo del Vangelo.
Ciò che indossa se lo sente stretto, a lui qualcosa è capitato,
prontamente vuota il cuore da tutto ciò che è materiale,
rinnega il padre Bernardone, vuole per padre il Creatore,
per dedicare a Lui tutto il suo amore e sposa Madama Povertà.
Copre il suo corpo con un sacco di iuta e con un giunco se lo lega in vita,
a piedi nudi cammina, vie, viottoli e mulattiere, vi posa i piedi con delicatezza
e dice sono tutte creature del Signore, supera piani, colli e va oltre confine,
tutta la creatura deve sapere quant'è amata dal Padre Creatore.
Lo segue l'amico e l'altro amico ancora la gente ignorante ma non tonta,
capisce che in quest'uomo c'è Santità e sapienza
per come parla, per come si comporta.
Lascia famiglia, casa, campi e buoi, per camminare con Lui la stessa via,
a cosa seve accumulare, al capovia tutto dobbiam lasciare,
gioia grande per Francesco di vedere il Signore tanto amato,
giusto è così sempre che fosse!
Di seguire il Signore sia nella gioia che nel dolore.