Così te ne sei andato,
come hai vissuto,
nemmeno col dolo
della tua riservatezza,
che tutto condizionò.
Senza celarsi
il male t'invase,
ma senz'anco palesare
la scadenza che, sola,
diradata avrebbe
la nostra tenebra reciproca.
Di tanti anni freddi,
di sole amarezze punteggiati,
cui tanto m'ero assorto,
continuavo a serbar rancore.
Vicina sapevo la fine,
ma non quanto d'istinto,
uso al passato,
avevo calcolato.
Così quella sera,
nella qual seppi
la scadenza vera,
un'impalcatura
cadendo si mostrò.
Di quel tempo remoto
mi ravvidi:
in cui, tutto malgrado,
qualche bacio e carezza
sapesti talora darmi.
Il caldo fluido,
che gote carezzava,
l'assenza total d'amore
in abisso mio interiore,
a smentire giunse.
L'indomani certezza
il sospetto si fece,
quando il tuo volto,
debole e pur sereno,
un'immensa pena emanava
e le mie lacrime,
ad ogni mio sguardo,
ripresero a scorrere,
verso quel corpo inerme
del padre col quale
ogni dì condivisi,
che ancora dormiente
a parer continuava.
Buonanotte papà...