Per via, lungo corteo di mascherine;
tappeto di coriandoli, colori
d'antiche dame: veli, pizzi, fiori,
cappelli a cono, azzurre le fatine.
Volti di porcellana, occhi invitanti,
tenebrosi ed ombrati dalle ciglia;
acconciature strambe di ciniglia,
boccoli colorati alti e filanti.
Con la marsina rossa il bel Gianduia
Si pavoneggia in mezzo alla gran folla,
sfidando le damine e come molla,
alza il cappello in aria ch'è già buia.
Motteggiando Brighella ed Arlecchino,
Gioppino, Pantalone e Pulcinella;
fra tutti chi vuol esser la più bella
é Colombina e strizza l'occhiolino.
C'è Zorro e Robin Hood; poi diavoletti
con corna e campanelli ridacchiando
beffardi eludon spade saltellando;
e vanno a stuzzicare altri folletti.
Ultimo e solo transita il robot.
Un manto blu, la bianca grande rouche;
schivo elude orsacchiotti di peluche,
nasconde triste lacrima, il bel Pierrot.
Si sfrena l'allegria del carnevale
tra misteriose maschere danzanti;
sale dorate, gondole vaganti;
nell'aria viola s'ode un madrigale.