Trascino le mie stanche membra
all'ombra di quel vecchio pino
nuvole in cielo adombrano
il cammino e tutt'intorno tace
è tarda primavera e quasi sembra
giorno d'estate umido un tantino
si mescolano i profumi ed è strano
guardarsi intorno respirare pace
come una tavolozza di colori
una distesa d'infinito verde
ove fan capolino variopinti fiori
finanche dove l'occhio ci si perde
qua e la sparuti alberi si vedono
mostran le foglie al mite clima atteso
rami piegati dai frutti al loro peso
si curvano lottando ma non cedono
bruca l'erba quasi indifferente
piccola mandria pecore ed agnelli
mentre riflettono al sole i loro velli
e l'eco del pastore lontan si sente
è tarda primavera verrà estate
e all'ombra di quel vecchio pino
io di stagioni tante ne ho passate
io sarò sempre li vecchio bambino.