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Poesia del ciarlare a vuoto dei nostri tempi
Propongo una saggia ossessione da sventolare assieme alle vostre mutande,
quella del ciarlare a vuoto.
Vuoi un mandarino?
Hai speranze infrante?
Vieni da noi,
da me,
da mia sorella, presidente della ruota panoramica di via Quattro Quarti.
Che problemi hai?
Soffri d'incomprensione?
C'è una bella differenza tra il non farsi capire e il non essere capiti.
Aristofane ad esempio non ha mai visto New York.
Errore.
Aristofane non ha mai percepito l'esistenza di New York.
Dice, cosa c'entra?
Niente. Ma c'è una bella differenza.
Ho ragione o no a perseguire le mie doti artistiche molto discutibili?
Discutiamone.
Se stessi solo perdendo tempo potrei aprire un bar,
ma in quel caso perderei tempo dietro alle mie doti artistiche
e il bar fallirebbe.
Parliamo di preti allora.
Dice, cosa c'entra?
Niente, ma pensavo alle praterie, ai prati e i preti sono venuti di seguito.
Se fossi vissuto durante l'inquisizione medievale, ad esempio, sarei stato arso vivo su una picca.
E non per altro ma scrivere "i preti sono venuti" sarebbe bastato.
I preti non vengono, si sa. Arrivano. Giungono.
E dopo essere arrivati e giunti, finalmente vengono.
Ho ragione o no a perseguire le mie doti artistiche molto discutibili?
Parliamo dell'omosessualità.
Dice, cosa c'entra?
Niente ma pensavo ai preti, o meglio: ai preti che vengono e la cosa è giunta.
Gli omosessuali, dice la chiesa, sono contro-natura.
Dunque se la chiesa avesse ragione, non dovrebbero esistere.
Ma esistono.
Così come esistono le scorie nucleari, che dal momento che esistono sono naturali proprio perché vengono dalla natura.
Infondo tutto è naturale.
Eccetto i preti che si sa, sono di fatto contro la sessualità e dunque contro-natura.
Poiché ogni cosa in natura è sessuata o asessuata
ma mai sessuata contro la sessualità.
Diceva Socrate:
Ogni uomo ha pulsioni sessuali.
Ogni prete ha pulsioni sessuali.
Dunque ogni uomo è un prete.
Quindi per il ragionamento appena fatto, ogni uomo è contro-natura.
Eh no, c'è qualcosa che non torna.
Probabilmente è Socrate.
Ho ragione o no a perseguire le mie doti artistiche molto discutibili?
Anche Sandro Bondi scriveva poesie d'amore al premier.
E Pompei crollava non a caso.
Ferlinghetti aprì una libreria a San Francisco ancora in piedi e fu fortunato.
San Francisco è la distanza giusta dalle poesie di Bondi.
Dice, cosa c'entra?
Niente, ma pensare che Bondi possa essere definito "Poeta"
così come Burroughs o Ginsberg o Kerouac fa abbastanza ridere.
Anche perché nessuno dei tre ha mai conosciuto il premier.
Propongo una saggia ossessione da sventolare assieme alle vostre mutande,
quella del ciarlare a vuoto, proprio come fosse antani
in cui siete già sbiriguda di vostro.
Dalle pendici di Montecitorio, quel popolo tormentato dal gong!
"Gong! Gong!"
Le campane di mezzogiorno.
È pronto!
A tavola!
La rivoluzione sarà rinviata a data da destinarsi.
Probabilmente dopo l'amaro.
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