Mio nonno : che tempi i miei tempi
rispetto, gentilezza, garbo.
Si passava davanti ai portoni chiusi
e ci si toglieva il cappello.
Si lasciavano le porte di casa aperte
nessuno, mai nessuno, si sarebbe
permesso ad entrare.
Si, si lavorava duro nei campi
ma si era felici, un pezzo di pane
una fetta di tuma e qualche volta
un bicchiere di vino.
Che tempi figliuolo!!!
Mia nonna : che tempi i nostri tempi
fame, paura e guerra
noi passavamo davanti ai portoni
e ci prostravamo in segno di rispetto,
ma loro, i padroni, ci trattavano
come bestie.
Le porte di casa delle volte neanche c'erano
e se c'erano non c'era nulla in casa.
S'era talmente felici di lavorare nei campi
che, pensa, tuo nonno non l'ha permesso ai suoi
figli, tuo padre compreso.
I più fortunati mangiavano pane e tuma
molti soltanto pane ed acqua.
Che tempi figliuolo.!!!