Attenti, o ingenui scolari,
attenti allo spettro che imbriglia
i vostri pensieri più rari,
i gesti che il cuore consiglia.
Vi ciondola il capo sui banchi;
risuonano nei corridoi
i dogmi e i rimproveri stanchi
di chi sa assai meno di voi
perché non rimembra più niente
se non le ossessive nozioni.
Un pallido e vuoto studente
non fa certo rivoluzioni.
Dov'è quella scuola che onora
l'umanità, l'arte, il rispetto?
In cui il desiderio che affiora
d'evolvere non sia negletto?
Uscite dal cerchio, guardate
in voi stessi come in avanti.
Tra il corpo e la mente trattate
le pagine come gli amanti;
baciatevi in seno alla brezza
ché un passo imparato a memoria
non porta piacere o saggezza,
non muove un capello alla Storia.