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La nuova scuola

Attenti, o ingenui scolari,
attenti allo spettro che imbriglia
i vostri pensieri più rari,
i gesti che il cuore consiglia.

Vi ciondola il capo sui banchi;
risuonano nei corridoi
i dogmi e i rimproveri stanchi
di chi sa assai meno di voi

perché non rimembra più niente
se non le ossessive nozioni.
Un pallido e vuoto studente
non fa certo rivoluzioni.

Dov'è quella scuola che onora
l'umanità, l'arte, il rispetto?
In cui il desiderio che affiora
d'evolvere non sia negletto?

Uscite dal cerchio, guardate
in voi stessi come in avanti.
Tra il corpo e la mente trattate
le pagine come gli amanti;

baciatevi in seno alla brezza
ché un passo imparato a memoria
non porta piacere o saggezza,
non muove un capello alla Storia.

 

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7 commenti     9 recensioni    

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9 recensioni:

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  • Salvatore Masullo il 13/03/2015 19:20
    Rime che fanno innamorare...
    Ma la cosa più bella, e sempre difficile da coniugare, è dare significato e corpo al testo poetico senza dover cadere nella banalità della strofa quando il discorso cerca di soddisfare anche la rima. Ma in questo il nostro autore è sempre stato un maestro, perchè non pecca assolutamente di mancanza di preparazione scolastica, cultura e saper vivere la vita.
    Sei sempre bravo e i tuoi versi spesso mi ispirano e mi fanno stare bene!
  • Michele Sallustio il 12/03/2015 22:19
    Le rime danno alla poesia una forza che, a mio avviso, non avrebbe senza. Ogni parola è stata ponderata e ricercata. La poesia un significato molto profondo, non è la solita critica alla scuola tradizionale, vuota e senza valori.
    Non posso che farti i miei complimenti.
    Hai una grande abilità.
  • Giuseppe ABBAMONTE il 12/03/2015 08:57
    Due aspetti.
    Rime, metrica e musicalità: davvero eccellenti. In taluni tratti (lo dico rendendomi conto che il paragone è azzardato) mi ricordava il coro del Conte di Carmagnola di Manzoni, quando diceva:
    S'ode a destra uno squillo di tromba;
    a sinistra risponde uno squillo:
    d'ambo i lati calpesto rimbomba
    da cavalli e da fanti il terren...
    Sul contenuto poi, non posso che concordare pienamente. Un esempio per tutti, l'insegnamento della storia spesso ridotto al vuoto elenco di battaglie e dei relativi vincitori, senza nemmeno un cenno alla descrizione delle società del tempo, all'evoluzione del pensiero e della tecnica, alle condizioni di vita dell'epoca e così via. Insomma, nozionismo puro, senza una traccia di approfondimento.
    Complimenti ad Alessandro per aver detto cose così giuste e così bene.
  • silvia leuzzi il 05/03/2015 21:35
    Mi unisco al coro di elogi Ale. Apprezzata la rima alternata che conferisce un ritmo molto intenso. Incredibile ma vero pur mantenendo questo impianto molto classico, si potrebbe trasformare in un rap dai toni agrodolci. Molto apprezzata e seppur non insegnante quest'anno ho compiuto il mio trentesimo anno di lavoro a scuola di cui cinque da bidella ( gli anni migliori sia perché ero giovanissima, sia perché i ragazzi sono la cosa più bella che esista, perché sono il futuro tangibile )e gli altri 25 da impiegata dell'ufficio didattica ( per fortuna chi reggerebbe i numeri) Bene mi sono dilungata nei miei sproloqui, un abbraccione e complimenti poeta.
  • Don Pompeo Mongiello il 03/03/2015 18:02
    Nostalgia di un tempo che non è più, ricorda i miei tempi infantili, il mio buon maestro con le dite ingiallite di nicotina, severo, ma umanissimo, e da l'Altissimo ora si trova, e a te posso solo dire Bravissimoooooo!
  • frivolous b. il 26/02/2015 10:16
    una poesia manifesto! Davvero molto bella e importante!
  • Verbena il 26/02/2015 01:50
    Accurata diagnosi dei non valori disseminati nelle ultime generazioni. Nella scuola non si spiegano i perché di tanti avvenimenti e i ragazzi esplodono in ansiose curiosità accorgendosi che tra le pareti scolastiche vivono un mondo irreale, fatto di nozioni e racconti di una storia che non c'è più. Hai descritto puntualmente la situazione.
  • Anonimo il 25/02/2015 18:09
    Un testo veritiero che fa riflettere su come la scuola oggi non abbia saputo evolversi e rimanere al passo coi tempi. La preparazione degli studenti a ciò che realmente li aspetta nella vita non riflette la cruda realtà quotidiana e non consentirà loro di apprendere realmente come risolvere i problemi del dopo, coniugando pure il "sentire" alla semplice teoria. (P. S.: sono spiacente ma non sempre mi giungono le notifiche dei commenti che mi lasci tu ed altri autori).
  • Rocco Michele LETTINI il 25/02/2015 16:50
    Quartine saggiamente forgiate... consigliere di una scuola che non va... In chiusa l'onesta conferma... Lieta serata.

7 commenti:

  • Angelica il 15/12/2017 18:12
    Musicale, avvolgente, con rime che arricchiscono il testo poetico... Complimenti
  • Don Pompeo Mongiello il 20/10/2016 11:48
    L'ho letta più attentamente e non condivido il tuo atteggiamento. Per noi l'insegnante era un signore, anche quando ci bacchettava fra le dita, ne sento ancora il dolore, ma sopreattutto la sua mancanza.
  • Don Pompeo Mongiello il 20/10/2016 09:45
    Non dovevi così abbandonarci, io sono tenace e te ne puoi rendere conto.
  • Stanislao Mounlisky il 13/03/2015 09:06
    Con piacevoli rime... sfondi una porta aperta!
    Mi viene di aggiungere però che gli scolari non sono ingenui ma semmai imbrogliati da un sistema che vuole tutti diplomati e laureati... che poi saranno disoccupati!
    Studiare è faticoso e non è per tutti, diciamolo francamente.
    Ci sono insegnanti all'acqua di rose, ma parliamo anche di quelli bravi, per favore, e gli scolari li sanno riconoscere.
    Concludo banalmente: meglio una sarta capace una parrucchiera un fabbro un contadino che un... avanzo di liceo, arrogante e in cerca di... raccomandazione.
  • Don Pompeo Mongiello il 09/03/2015 09:06
    Ti ringrazio dei tuoi bei commenti e spero di poterteli ricambiare.
  • Fabio Mancini il 06/03/2015 10:06
    Stupenda! Sembra una dedica a mio figlio. Grazie anche per tutti i tuoi commenti. Sei un grande! Ciao, Fabio.
  • Anonimo il 25/02/2015 15:21
    Eh beh... sono stato insegnante per trentanni... questa poesia sarebbe da appendere in tutte le bacheche scolastiche italiane... eheheheh... vedasi mio racconto sul 'sessantotto. In quel periodo i dogmi scolastici li mettemmo alla berlina... vabbè, discorso lungo assai.

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