Attendo te, mia rondine fuggita,
era arrivato il freddo nel tuo nido
e te ne andasti in cerca d'altro lido
ed io rimasi sola in questa vita
in un tramonto d'oro.
I pulcini cresciuti tra l'alloro
seguirono il tuo viaggio faticoso;
sperando che un bel giorno tu a ritroso
saresti ritornato insieme a loro
nei nostri cieli azzurri.
Il garrire accompagna i miei sussurri
che salgono nel cielo della sera;
il canto d'una dolce capinera
guardandomi con gli occhi nerazzurri
mi dona una canzone.
Saltella al davanzale del balcone,
allo sboccio del glicine ingemmato;
anche il pesco di rosa s'è infiorato,
il colle è tutto in festa e un acquazzone
si vede da lontano.
Il pianto che mi giunge mesto e vano,
è una falda di nebbia di grigiore
che poggia sopra il trepido mio cuore;
io ti raccolgo forte con la mano
nell'ansia mia infinita.