Per non essere più solo scelsi la solitudine
chiusi
la porta di casa
e
non lasciai entrare più nessuno
tenni aperta
solo una finestra riversa sulla cima dei monti
dal cui cielo
scendeva ogni mattina
una tortorella
dal piumaggio delicato
a donare al mio animo trepidante il suo gioioso saluto d'amore
poi presi
note immagini e colori
e
le più dolci parole che il vento può inventare per accarezzare e cullare il fragile stelo di un fiore nel mese di maggio
ed iniziai a disegnare il tempio del tuo viso
creando
sul fondo tela della notte
l'accenno di un lampo
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
... Sempre disponibile nel caso di una seria proposta ad uno sciopero di pubblicazione ad oltranza per incitare lo staff a tornare e fare il suo ingrato compito di censore...