Questo amore mi uccide,
trafiggendomi
non con sciabole
ma con mille affilati spilli
ed io ad ogni puntura,
ad ogni goccia di sangue,
ad ogni lamento mormorato,
ad ogni urlo straziante,
non posso che maledirti
e pregarti per averne ancora:
ancora sguardi lancinanti,
ancora sorrisi odiosi,
ancora spilli,
un altro spillo ancora,
e ti supplico
per soffrire
il più possibile,
senza mai morire,
per poter patire ancora,
per esser di nuovo trafitto
da mille altri spilli.
E già me ne vado
urlando il tuo nome,
cadendo riverso,
gli occhi ricoperti di spilli
che penetrano fino al cervello,
la bocca incrostata di parole
che sarebbero state tutte tue.
Addio.