Sul marciapiede implume
caduto dal tuo nido,
ti accolgo sotto il lume,
e amorosa sorrido.
Tra le mani ti prendo;
in soffice bambagia
ti adagio e non mi arrendo
a sorte tua malvagia.
Nel bel beccuccio aperto
le briciole di pane,
come se fossi esperto
la vita tua rimane.
Sei diventato grande,
dai bei colori accesi;
il canto tuo si espande
dolcemente in ascesi.
Il volo non conosci,
dallo sportello aperto
tu guardi e non capisci
la libertà di certo.
Col becco chiudi e vai
sull'altalena a dondolo;
la gioia tua vivrai
come il cucù del pendolo.
Chi vive nelle tenebre,
non sa veder la luce;
son chiuse le sue palpebre
la morte lo conduce.