Non chiedete di ridere
sul latte nero di Celan*,
se non vi va, non leggete.
Chiudete gli occhi,
affossateli nel sogno.
È il bello di Raffaello
che vi sorprende o, meglio,
distende lo sguardo vostro?
Ne sono lieto,
ma sono un verso mostro
e atterrisco l'animo mite,
quello mio, incartato
con quella carta sottile
tagliente e trasparente
che non copre un bel niente.
È nudo, venduto al mercato,
al prezzo del giorno,
se non è avariato!