In attesa di maggio
non mi sento un Re Magio,
ma cogliendo l'odore
di tanti frutti, che adagio
aprendosi, rendon l'onore
a le prime bontà che assaggio,
diviene tutto no gran splendore.
Questa poesia profuma di primizie prelibate, e anche se non ti senti un re,
ti inebria le papille e i sensi...
Anonimo il 17/04/2015 12:26
Non male questi versi... al solito scritti in slang italo-turco-cipriota con influenze marchigiane e romanesche ma il contenuto è originale e le rime simpatiche. Sì, lo confermo... in poesia sei meglio che in prosa... non pubblicare racconti, mi raccomando... eheheheh... un saluto.