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Le nostre povertà

Rinchiusi
nella nuova torre di Babele,
costruita con colpevole
accanimento,
ci ritroviamo
ad essere monadi isolate,
numeri in successione
stabilita.
Siamo logorati dall'abitudine,
disincantati dall'esperienza,
spenti dall'apatia
e così, trincerati
nelle nostre carceri interiori,
affannati a difendere
i nostri inutili possessi,
siamo rimasti privi
del pane della solidarietà.
Ci manca il pane della gioia,
ci manca il pane del perdono,
abbiamo svenduta
la nostra libertà
agli idoli del potere,
del denaro, della lussuria,
ma dal fondo
della nostra coscienza
emerge un sussurro
che avanza e diventa
voce,
implorazione,
preghiera,
riscatto,
grido dell'anima.
Signore, ti imploriamo,
apri Tu i nostri sepolcri interiori
e facci risalire
dalla fossa dell'indifferenza,
dalla fossa dell'incomunicabilità.
Indirizza Tu, o Dio,
i nostri incerti passi
sui sentieri della speranza.

 

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3 recensioni:

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  • Marysol il 18/04/2015 23:34
    È proprio vero Rosarita, parliamo lingue diverse e spesso non facciamo nulla per capire o aiutare il nostro prossimo. Rincorriamo falsi valori tutta una vita.. ma c'è ancora una speranza... brava!
  • vincent corbo il 18/04/2015 11:20
    Una preghiera in versi. L'uomo ha sempre bisogno di intraprendere un cammino di ricerca interiore, di ritrovare i veri valori. Difficile trovarli, facilissimo perderli.
  • Vincenzo Capitanucci il 17/04/2015 22:09
    le nostre povertà .. molto bella Rosarita.. conoscerle.. è già un passo sul sentiero della Libertà e della Speranza..

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