non è molto diverso il mondo da come l'hai lasciato
quando l'accelerazione delle cose pareva non far pensare
neanche guardarci intorno e negli occhi tuoi i miei
ora sono anni madre che sei al sonno che non smuove
in alterne vicende gli uomini scontentano i più
i deboli quelli destinati a maggior penitenza
le vicende nostre familiari non mutano il loro corso
io ho gli anni del distacco dal lavoro industriale
manchevole sempre la forza di fissare un istante
costringere il tempo a lasciare fissi i giorni di ornamento
eppur vagolando con i miei passi mattutini
al cielo sommesso di un giorno di questo aprile
una luce nuova di foglie leggere in alto
invade i piccoli viali e le aiuole del parco racchiusi
con la città chiassosa che straniata corre
luce che scende e sfiora colorando
di pace nel cuore di chi sta mirando
è la veste nuova dei tigli che stanno cinguettando
l'amore della natura che sta abbracciando
mistero della vita che consola
forza per i nostri sogni rilanciando
di questo madre oggi ti volevo dire
con la mano che dall'aldilà ci teniamo
di una luce nuova di foglie leggere in alto