Non amo le rime baciate
Non amo le donne scollate
Mi piacciono solo col collo
Di rime io sono satollo
Le rime alternate detesto
Mi annoiano oltre misura
A questo verseggio funesto
Preferisco la bieticoltura
Le rime incrociate le aborro
Mi fanno pensare a un binario
Che porta a un vecchio rimario
E quando le sento io corro
Corro e rotolando trovo
romite allitterazioni
e integri rottami di ossimori
Un breve brivido fresco
onomatopeico alquanto
mi assale pensando che Dio
metaforicamente rimesta
la zuppa di pesce delle stelle.
E ancora strofe
e spazi bianchi
e poi figure d'ordine
e di suono figure,
a iosa, di significato
e versi, versi, versi
correndo piano incrocio
e su concreti simboli sdrucciolo
e vedo belle penne
belle belle belle penne
tronche e squillanti... perepereperepeppeppèèèèèèè
Mi sveglio. È un sogno?
Un sogno, sì,
un percorso
onirico
nella poesia.