Quale sventura è la libertà mia.
Se già battuto avessimo il sentiero,
non errerebbe convulso il pensiero,
rimirando all'una e all'altra via.
E se anche della costa mutilati,
co' ogni vento sapremmo navigare
e sempre retto il timone in mare,
sicuri i veleggi in alto spiegati.
Ma qui s'accalcano troppi destini
e più s'increpa lo squarcio alla testa,
mille volti irrompono repentini,
si fa così ardua questa scelta mesta
da rendere l'uomo onde più s'ostini
legno sbattuto in forte tempesta.