Le opere brevi del Capitanucci, nella loro apparente levità, ci scuoto e attraggono sempre la nostra attenzione, mentre lui si trasfigura a braccetto con i suoi amati versi.
Anonimo il 10/06/2015 12:53
Caro Vincenzo,
il tuo In-sé è desiderio di totalità, madre d'incompiutezza e squilibrio, tanto bene raccontatoci da J. P. Sartre nel suo Essere e il Nulla.
... dovrebbe esistere un mondo solo di "mamme" ed ognuno avrebbe il suo sorso di latte... Non passa giorno in cui non spandi i doni del tuo essere, caro Vincenzo. Grazie!
Chiara