Ofelie
come rose d'omelie cadute in un rio d'amore
mi ricordo di meravigliose vecchiette
trasportate in estasi dai granelli del loro imperlato rosario
Camelie di voci
fiori doppi
dalle foglie lucide madide e coriacee di quadrupla infiorescenza universale
Se avessimo ripetuto per ore e con testarda convinzione
la parola Amore
per quella devastante follia interna di non sentirci dal sole eternamente amati
- quel ripetere bombardante di parole divenne nel nostro amletico essere silenzio e scissione -
saremmo usciti almeno in parte dal regno del dolore
Le tre parti di noi salite in cielo
tra anemoni
papaveri e spighe olimpiche di melograni maturi
avrebbero aiutato la parte rimasta appiedata in un infero calice di terra
donandole un passo di petali luminosi
un rossetto di labbra da Persefone a Demetra
tramutante
i neri roveti in rossi smaglianti di bianchi roseti
Oh uomo dal Tuo triplice viso di donna e dal radioattivo Core perduto