Senza cogliere le piùme di nessun gas volatile
pensavo al nobile ma pigro Argon
e a Giasone (già figlio dell'è) nelle sue Argonautiche intrepide passioni
che
avrebbe potuto portare in volo d'airone il nostro capronico drammatico soggiorno sul mare di un sole infinito
in un sol giorno
Acquisisco
guardava
seduto sull'argine fisico di un fiùme lo scorrere velato dei suoi pensieri sull'acqua
ne era così distante che non poté mai dire che erano veramente i suoi
infatti la sua mente nel ritrovarsi al buio (in gergo infantile bua dell'io )
sfogliava parole e milioni di frasi in tutte le lingue
- Fiu in lingua Maori significa annoiato e stanco da non poterne più
è lo spleen dei polinesiani e dello scoglio mai nato tanto cercato da Rimbaud a far falla in chiglia all'ebbro accademico battello
"Batte l'or
Bachelor's H dermico degree"
nella nostra di poveri esseri umani
da Baudelaire in poi è semplicemente mai ori
un angoscia che ti infilza la milza di umori neri -
fino a quando la fluidità del suo sangue non incontrò sul pulsare di un foglio bianco un eterno fiore
impacchettato il tempio del poetico corpo alla bella e meglio in un scrigno argentato di luna e in un scritto poco ordinato l'offrì in complicità d'Amore alla sua bella china
- Citta non è una scimmia né un città né una citazione abbreviata ma in sanscrito vuol dire mente e coscienza mentre Dakini significa divinità femminili incarnanti sublimi intuizioni -
China
che
infuriata e disgustata da tanto caotico disordine per poterlo gustare al meglio lo trasformò in una pizza dalle quattro stagioni
separando bene i funghetti dalle olive e le meravigliose alici dai crudi prosciutti
la Vita non fu più capricciosa
divenne la salsa di una unica fantasiosa danza