Donerò a te, mia salvatrice,
tutto ciò che è mio:
il mio alveare di sogni e brividi,
la mie rose adolescenti,
l'uggioso lamento
del mio flauto assopito.
Canterò la tua fierezza d'arancia,
la tua grazia di sfinge,
mentre oscuri ragni tessono
i loro incubi
di sangue e aceto.
Scaglierò tulipani fiammeggianti
contro i guardiani della notte
per scacciare l'acido silenzio
che assedia il tuo canto promesso.
Resterò qui, mia salvatrice,
con i miei cesti carichi di desiderio
e la mia armatura d'ombra e di speranza
finché pronuncerai la parola
che ridesta le praterie all'alba.