Vidi l'arco
teso con un filo sulle vertigini dei mondi
fissai nelle stelle del cielo gli occhi dell'arciere
ne percepii la scintilla
il beato canto
ed
il divino baleno
della freccia sentii solo il sibilo nudo
l'essenza
che
mi trafisse nella ruota del cuore salvandomi da quel opaco me stesso e dal regno dei morti