Giunge l'ora dell'angoscia,
dell'edera e degli aspidi,
l'ora ansimante di pallidi assassini
che sgozzano colombe
al riparo di vecchi portoni.
Giunge l'ora ripudiata
con un roco tintinnio
di chiavi arrugginite
e un vago presagio
di albicocche marce.
Giunge l'ora furtiva,
spuntano scarafaggi
tra i diamanti
e i calici si riempiono
di fango.
Giunge l'ora fatale
e fra le rose scopro
un cuore di neve nera
come l'assenza,
come la morte.