Chiusi in una gabbia del vento artificiale
i nostri corpi si annusano e studiano
poi esplodono come scintille
in un caldo pomeriggio d'agosto
mezzo addormentato.
Sono lingue che leccano
ferite che non vediamo
in un bagno salato
di sudore e di sperma.
Fuori l'abnorme città
fagocita altri pezzi di umanità.