Che pena!
Colonne di nero veleno
sputate da mostruose ciminiere
imbrattano il fulgido azzurro del cielo;
tutto si tinge di grigior di morte,
piovono acide piogge
che contaminano i fertili campi
e le pure sorgenti e le fresche falde.
Dentro cappe funeste volan gli uccelli,
mentre il mare sempre più povero
discarica diventa e non profuma.
Quanta violenza alla Natura
che ci ha dato la vita e ci sostiene!
Chi dà diritto a questo insano uomo
di seminar rovina in ciò che suo non è,
in un mondo in cui soltanto
precaria ospitalità gli è concessa.
Ed i nostri eredi cosa troveranno?
Un retaggio di aggressivo cemento,
di rifiuti, di scorie mortali,
oceani boccheggianti, cieli violati
da corpi spaziali vaganti
come muti inquietanti fantasmi;
non più profumi di natural freschetta
ma l'appestato tanfo dei miasmi.