Distanti, come segmenti spazio-temporali,
nella parte di questo oceano, più profonda.
Vanno cercandosi, per traiettorie che si sfiorano,
quasi unicamente sghembe. Potrebbero incontrarsi
nello scarto di una probabilità su miliardi di milioni...
se lo sapessero, ahimè, si rassegnerebbero, accontentandosi
dell'ebbrezza che dà l'immaginarsi insieme
Io, dalla terrazza dei miei pensieri,
affacciato alla balconata che si confonde
con il blu di ogni senso... seguo distratto il moto curvilineo delle infinite traiettorie.
Non spero, non anelo, non partecipo
ma resto imprigionato
nell'altrui impotenza