Soave, da lungi
un cinguettar
de passero
mi perviene,
uno sparo,
mi fermo,
ne le mie mani
ancor caldo cade,
de le mie lacrime
cadendo
su lo su' corpo
apparentemente inerme,
a vita ancora
lo porta,
ma illusione è,
ne le mie mani
non c'è più battito d'ali
n'è di cuoricino,
ma un morticino.