"Movesi vecchierel canuto et bianco".
Pur io vengo a Roma. In treno.
Con il treno dell'Italia mezzana.
Non è per Veronica o Berenice:
anche se il viaggio è da medio evo,
la speranza di vedere il tuo volto
non in Vaticano,
ma sia pure alla Garbatella,
apre dighe alla mia adrenalina
così che il vecchio cingolato
si trasforma in sidereo vettore.
Ti vedrò in uno specchio,
riflessa, ancora irreale,
virtuale come sempre.
Vedrò la sequenza dei bit e dei pixel
danzare per le vie di Roma;
inseguirò le losanghe del sogno
testardo, fino alla follia.