Ti amo
come una zolla di terra argillosa
strappata alla verginità del suolo
dal vomere d'acciaio di un aratro
e
abbandonata al frantumo delle intemperie
Anche
se tengo
una penna in mano
ho
le mani callose di un contadino
le ossa gelate e stanche di una lavandaia che ha lavato i panni negli abbeveratoi del silenzio
che sanno di Verga
di fatica rabdomante
e
di dolori