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Le occhiaie di una pannocchia di granoturco (realismo)

Ti amo
come una zolla di terra argillosa
strappata alla verginità del suolo
dal vomere d'acciaio di un aratro

e
abbandonata al frantumo delle intemperie

Anche
se tengo
una penna in mano

ho
le mani callose di un contadino

le ossa gelate e stanche di una lavandaia che ha lavato i panni negli abbeveratoi del silenzio

che sanno di Verga
di fatica rabdomante
e
di dolori

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 25/08/2015 06:41
    Un meditato quanto riflessivo verseggio... Tracce di carico realismo...

1 commenti:

  • Anonimo il 25/08/2015 07:00
    Immagini vere, realistiche ma espresse con una poesia molto raffinata. I miei complimenti.

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