tavolini di plastica arrugginita sotto tovaglie a fiori arancioni.
Portaceneri ed MS spente.
baffi gialli.
Ultimi poeti estinti, mogli, cazzi e cazzotti.
Animali che cercano lavoretti di notte.
Vengono a prendervi.
Vi cresceranno su un pianeta solo.
E gli alberi avranno frutti strani fatti di vodka e rum.
E il buio.
E i pomeriggi.
Saranno camminate tra gli occhi che parlano e le marmitte grigio metallizzato.
Disconnessioni dall'alveare.
Gente che risparmia ferri e bronzi.
Incontri se cambiano traiettorie,
Che cancellano strade.
E i privilegiati.
Quelli che avevano tutto il necessario e l'hanno speso nel confronto,
bande dai significati condivisi e autoreferenziali.
Nuovi gesu'dai volti giovani e conservati,
catene fatte di cliche' e sguardi che riconoscono i mostri,
È il buio cari,
chiama Amore il non vedersi mai,
l'ho già detto.
Reami,
radici che continuano quelle dei padri,
tristi de zona,
con il cellulare acceso in tasca e il fumo tra le palle.
Cagnolini che se rimangono soli perdono la speranza,
lanciano i cuori dal tevere e mettono gli occhiali scuri sotto la pioggia.
Scarpe da pochi euro ai piedi,
ma solo cosi,
solo perche`il vento ti soffia via bene quando hai paura.
Dicono non farlo,
dicono evitare.
c'e' un gatto crocifisso al muro,
anche per questo,
io vorrei, non vorrei,
ma se vuoi.