Sopra colline di calanchi
si staglia Civita di Bagnoregio
nel bel centro dell'abitato
il campanile della chiesa di San Donato
sembra messo a protezione
di un lento morir senza speranza.
Un ponte lungo e stretto collega
il tempo nostro a quello che fu
chiese ricche d'arte e di storia
antiche botteghe tranciate a metà
palazzi con la sola parete d'ingresso
privi delle altre pareti risucchiate dal vuoto.
Balconi sospesi sfidano la legge di gravità
le finestre di qualche palazzo son occhi senza pupille
ma colmi della luce naturale del giorno
mentre la notte s'ornano con la beltà della luna.
Bagnoregio è un fazzoletto di case
l'ostinazione della vita che rifiuta la morte.
"La città che muore" com'è stata definita
a sorpresa ancor vive
sembra un'isola d'argilla e pietra
troppo bella per esser vera!
Nella storia di Bagnoregio
c'è un po' il destino mio:
la lotta, il vuoto, la vita, la morte,
e la poesia che mi restituisce il sogno.