Mente che sol a se stessa pensa
sguardo distratto inaridito cuore
quei letti di cartone nell'inverno
erbe di un parco nella stagion
estiva povere lì sfatte povere
membra vi riposan ecco man
tremanti via via crescenti
dove un tempo di affamati
cani vi era zuffa e battaglia
rovistan disperati s'affannan
negli scarti dell'opulenza tua
soffermati un poco ti dico amico
perché ben non vuoi guardare?
Tanti o pochi vuoi tu or contare?
Quella che vedi sol è fragile
crosta sottile di un sommerso
mondo di povertà e dolore
toccarla e romper fin al fondo
suo poi guardar aprirà vedrai
all'amor e alla carità il cuore!