La iumara sega la pianura,
stringe alla gola,
in piena scaglia
i ciottoli sui rovi dei ricordi,
i dolori pendono
sulla coscienza come grappoli di chiodi.
Dolore e sangue,
terra e fame
crudi rapporti
come di sentinelle in guerra.
Allerta!
La terra si perde.
Il figlio contro il padre,
il sangue del fratello
è cieco e sordo,
dal labbro pende sterco.
La iumara ora scorre grama
torta
da bianchi rovi di pietra.
Fremono in alto i ginepri
sulle aride coste
con i galbuli raccolti in spinosa preghiera
timidi nascosti a cadenti nuvole nere.