Talvolta sogno la bianca depressione,
anima di pietre levigate stesa tra colline,
un alveo scavato da nuvole magre
piovose solo di speranze deluse.
Torrenti d'uno stesso sangue
si succedono rapide le vite:
scavato nella carne
lascia un vuoto vivo di paure,
un volo di corvi neri,
la fraterna morte ostile.
Tu poi vieni da lontano
e mi piovi quiete sul capo
allora scorrono acque di vetro
e dal greto dei ricordi
fantasma solitario
un pallon di maggio
sparge profumi
sulla mia memoria amara.