Alcune se ne stanno ancora là
sui tetti a sfiorare il cielo,
quasi fastidio a tralicci
d'antenne per telefonini.
Non si specchiano né pettinano
e settantanni fa
non era canto melodioso
la loro voce
ma suono lungo e cupo
che portava paura e fuga.
Le ho ascoltate
solo dal narrare dei miei
mia figlia dai racconti
ma ormai chi vuole più sapere?
Eppure ogni giorno
la morte vola ancora
in altri cieli
mai stati tanto vicini.
Non sono ferri vecchi
ma monito per
smarrite coscienze.
Dovrebbero ogni tanto
tornare a vivere
come voce dei Muezzin,
come preghiere.