Stendo al sole ricordi freschi di rugiada
e chiudo gli occhi per imprimere
con forza colori, sapori e odori
nelle volute spiralate del mio cervello.
Paesaggi, luoghi familiari e persone
un tempo consueti e quasi indifferenti
alla luce degli ardori della giovinezza
acquistano ora con la pacatezza dell'età
nuova linfa e si tramutano in bellezza.
Chi avrebbe detto che un giorno
mi sarei fermato ad osservare incantato
le sottili nervature di una foglia secca
o l'incresparsi spumeggiante delle onde a riva,
gli occhi mesti di un cane per la strada
o il sorriso splendente di un bambino?
Eppure adesso sento dentro me
Il respiro forte e delicato del creato,
eppure trovo bellezza e meraviglie anche
negli anfratti più nascosti e impenetrabili,
perché la bellezza è negli occhi di chi guarda,
nelle narici di chi sente gli odori della terra,
nelle orecchie di chi ascolta il vento tra i rami,
nel cuore di chi ama ogni essere vivente.
Mai più, mai più mi nutrirò della sofferenza
di chi facciamo nascere solo per essere mangiato,
mai più le mie labbra si bagneranno
del sangue innocente di esseri indifesi,
e questa è già bellezza, è già pace,
questo è già dare un senso ad una vita,
è già salvare vite senza carezze e senza amore.
Questa è la saggezza di un'età che gioisce
della felicità di ogni essere che ha un cuore,
del sorriso innocente di chi si affaccia al mondo
e della pienezza dei colori di un creato
troppo bello per essere distrutto e vilipeso.
Non rinnego gli ardori e i furori giovanili,
ma mi lascio cullare da un mare calmo di serenità.