Pigro è il tuo sole a destarsi,
brancolare nell'oscurità,
non ha mai portato a nulla di buono
bada a te fratello, le tue parole
sgocciolano acqua stagnante
ed esalano miasmi
per venire a me;
sotto ogni tuo passo,
scricchiola l'impertinenza,
ti inerpichi,
sui picchi della presunzione
dove infido è il terreno,
e sdrucciolevole la tua anima
hai toccato con mano
solo un lembo del vestito,
che la vita
m'ha cucito addosso,
non ne distingui la trama
e l'ordito
così di me, ne sai ben poco:
quindi esimiti dal commentare!
bada a te fratello, alle morbose ali
delle tue fantasticherie,
mi importuni con un pubblico confronto
per stordirti di consenso,
nel segreto caldeggi l'intervento,
di quella donna disagiata
dietro al beffardo sorriso
nascondi la lingua biforcuta,
cali, la muta di serpente,
nella stagione del peccato
per la doppiezza di cuore,
il tuo volto un giorno è vino rosso,
un giorno è whisky dorato
ma dall'aria ghermita,
piomba rapace il silenzio:
il camaleonte è presto ignara preda
bada a te fratello, ti fai superiore al Padre
stravolgi i ruoli, dai sfoggio di stoltezza,
ti ergi a maestro di lezioni
che hai ancora da imparare.