username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Ode a Fonzaso e la leggenda degli uomini rossi

Giace Fonzaso, in la terra dove nato i' fui,
in la valle cinta da cinque monti,
due dalla folta chioma e l'altri da scure rocce e anfratti bui.
Là ove Feltre s'adagia con vie e terre confinanti.

Cismon che dolcemente scorre e, spesso, dirompente,
da ciottoli e gravi massi è osteggiato,
e a destra e a manca a monte e a valle, pria a ricordar di mente,
tante croste dure e scure ha modellato.

E ancor lavora in la buia e stretta cava,
e che da Serra s'incunea tra Vallorca e Avena
e che tutta la dura e ghiaiosa terra lava.
La dentro mal s'infiltra il sol, che par si che il ciel nol'mena.

Prosegue, poi, giù tra Frassenè, Arten, Giaroni e Agana ifin al Corlo sommerso,
e quivi circondato da frassini, faggi, carpini e larghe foglie,
raggiunge lo gran buco nell'acqua immerso,
ove precipita tra li due monti, finché Brenta non l'accoglie.

Quando brentana mal lo trasforma,
tutto sommerge e spazza via, le dolci oasi verdi tra li bianchi sassi,
e li campi appena arati e vigneti dell'uom l'orma,
che lavoro e speranza e ogni ben par che scassi.

Lo rumor de' rotolar de' sassi nell'acque bigie e scure,
colman li giorni e le notti d'angoscia e de paura,
si che par che tutti li monti intorno cadan co' lor rocce dure,
finchè al fin tutto s'acqueta e l'acqua ridivien novellamente pura.

Dentro la stretta gola, di Vallorca roccia,
la gran sedia del diavolo dall'acque è li stata scavata, che par fauci di bestia immonda,
ove a luna piena diavoli e streghe fan bisboccia,
e ballando e ridendo malefici sortilegi a' cittadin manda.

Al di sopra dell'antica ed alta sponda ove ghiaia d'Avena s'è adagiata,
sorge la cittadina con bassi e sassosi muri con calce e sabbia si legati,
con tetti dagli scuri coppi e con canne e lucernai, ove d'inverno la neve, spesso ghiacciata,
co'calor de coppi e grondando crea stalattiti come denti lunghi, aguzzi e congelati.

Lo dì quivi è alquanto corto, che lo bel astro sorge da Tomatico ch'è si alto che l'alba tarda,
e che s'adorna di maestosa e lucente chioma, finché lo sol spuntando sfavilla tanto,

123456789101112131415161718

l'autore Luigi Antonio Bottignole ha riportato queste note sull'opera

Si può scaricare il file dell'opera "Ode a Fonzaso e la leggenda degli uomini rossi" e del libro "All'ombra dei giganti" sul sito: www. librofonzaso. altervista. org


0
0 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

0 commenti: